I segni della storia

Tempo di lettura: 3 minutiTempo di lettura: 3 minuti

La scorsa settimana abbiamo passeggiato tra le rovine dell’antica domus di Acermontis.
L’itinerario di oggi s’intitola “I segni della storia” e consiste in un viaggio tra le tracce e le testimonianze dei popoli che hanno abitato questi luoghi prima di noi.
Partiremo dall’antica stazione di Scalo Filiano e attraverseremo una parte della foresta di Lagopesole fino ad arrivare alla riserva naturale antropologica “I Pisconi” in località Carpini, dove sono custodite le antiche pitture rupestri di Tuppo dei Sassi.
Si tratta di un itinerario di trekking d’interesse storico, archeologico e naturalistico. Un po’ più complesso e lungo del precedente, il percorso ha un livello di difficoltà di tipo E (livello escursionistico) e si sviluppa su sentieri, tratturi, strada sterrata tra la vegetazione del bosco, a volte con terreno scosceso e ripido. È necessario avere un buon senso dell’orientamento, un certo grado di allenamento e il giusto equipaggiamento (calzature da trekking, bastoncini e abbigliamento adeguato alla stagione).
L’escursione di 4,67 km dura circa due ore.

Il percorso

Stazione di Scalo Filiano

Partiamo dalla stazione di Scalo Filiano che, insieme a quella di Scalo Forenza a Scalera (entrambe nel Comune di Filiano), fa parte della storica tratta ferroviaria “Rocchetta – Potenza” inaugurata il 21 settembre 1897. Nel mese di ottobre 2017, proprio per la sua evidente importanza storica, l’intera linea ferroviaria che collega Potenza con Foggia, tutti gli edifici e le strutture delle stazioni sono stati sottoposti a tutela dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per la Basilicata, proprio perché riconosciuti bene d’interesse culturale.
Da qui, proseguiamo per qualche metro sulla strada asfaltata e dopo aver superato le abitazioni, accediamo al bosco imboccando un tratturo. Procediamo in direzione est seguendo i sentieri del bosco. La prima parte del percorso è tutta in salita, ma non preoccuparti, quando arriveremo sulla cima della montagna la camminata diventerà più agevole.
I periodi più adatti per le escursioni nel bosco sono la primavera e l’autunno, ma con il giusto equipaggiamento si possono organizzare percorsi di trekking in ogni periodo dell’anno. In ogni stagione, infatti, il bosco offre spettacoli unici: in inverno il sottobosco si ricopre con un suggestivo tappeto di foglie, tra le quali emergono qua e là piante di agrifoglio e di pungitopo (Ruscus aculeatus).

Casone di Serra Carriero

Una volta in cima, arriviamo a Serra Carriero dove si trova uno degli antichi casoni, che in passato erano usati come riparo e deposito dagli antichi carbonai, i quali mantenevano pulito il bosco e producevano carbone. Questi selezionavano i tronchi degli alberi più grandi e li usavano per costruire le traverse della ferrovia, che attraversa questi boschi. Gli anziani del posto – che sono la vera memoria storica del luogo – raccontano che in passato intere famiglie si trasferirono nei boschi di Filiano e, cercando bene, ancora oggi è possibile trovare le tracce della loro presenza: cavi d’acciaio dell’antica teleferica, vecchi strumenti di lavoro, carrucole e traverse.

Oggi, alcuni di questi casoni sparsi nella foresta vengono riutilizzati come stalle per le mucche podoliche, razza bovina nota per la sua carne pregiata e per il suo latte con il quale si ottiene un caciocavallo dal sapore intenso e aromatico.
Proseguendo lungo il sentiero, la vegetazione si dirada e si apre una veduta panoramica, dalla quale possiamo ammirare in lontananza il Castello di Lagopesole, Filiano e la Valle di Vitalba. A questo punto, possiamo scegliere se scendere dalla collina al di fuori del bosco e arrivare in contrada Carpini, oppure proseguire all’interno della riserva.
In entrambi i modi arriviamo a Riparo Ranaldi, il riparo sotto la roccia dove sono custodite le pitture rupestri risalenti a circa 10.000 anni fa. Oltre ad ammirare le antiche pitture, possiamo visitare anche il Museo Carpini “Dal segno alla scrittura, dalla selce al silicio. L’evoluzione della scrittura”.

Spero che questo itinerario ti sia piaciuto!
La prossima settimana percorreremo l’antico tratturo di Serra Daini fino ad arrivare al bosco di Monte Caruso, per riscoprire la ricchezza della biodiversità del territorio.

Share Button