8 cose che ho imparato di Sofia

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Una città complessa

Sofia è una città ricca di storia, complessa e autentica. In bilico tra est e ovest, non ancora del tutto sopraffatta dalla globalizzazione, nella capitale bulgara è possibile trovare tracce autentiche della storia passata non troppo lontana. Questo emerge chiaramente anche nel comportamento del popolo bulgaro, che non lo definirei del tutto inospitale, ma forse non ancora pronto al turismo di massa. Volendo però, questo atteggiamento lo si può vedere anche come un aspetto positivo poiché permette di cogliere tutta l’autenticità di un popolo, che forse non è ancora riuscito a superare del tutto le ferite lasciate dalla storia.
La capitale bulgara ha origini antichissime e lo si può intuire dal suo nome che è cambiato più volte nome nel corso dei secoli: Serdica era il nome originario; Ulpia Serdica, il nome romano; Triaditsa, il nome bizantino; Sredets, il nome slavo e Sofia, il nome attuale.

Selfie con la Cattedrale di Alexander Nevski

Ricca di monumenti

Sofia è ricca di monumenti importanti. Principalmente chiese ortodosse, come la Cattedrale di Alexander Nevski, la Chiesa di Santa Domenica, la Chiesa di Santa Sofia e la Chiesa di San Nicola. Molto importanti sono anche altri luoghi di culto come la moschea Banja Baši e la Sinagoga di Sofia. Molti sono anche gli edifici istituzionali, infatti a Sofia sono concentrati tutti gli organi del paese: esecutivo, legislativo e giudiziario. Hanno sede in città anche la Banca Nazionale Bulgara e la delegazione dell’Unione Europea.

Molto pulita

Sofia è una città molto pulita. Siamo arrivate la sera del 31 dicembre e nonostante ci fosse il concerto in piazza, con tantissima gente, non c’era traccia di spazzatura per strada. E lo stesso vale per tutti i 5 giorni in cui ci siamo trattenute lì. Segno questo di un servizio di pulizia efficiente, ma anche di grande senso civico da parte dei cittadini.

Monastero di Rila

Si visita in pochi giorni

È possibile visitare tutta la città a piedi in 2/3 giorni. Quindi se hai intenzione di rimanerci di più ti consiglio di organizzare una gita nelle vicinanze della città. Noi siamo state al Monastero di Rila e alla Chiesa di Boyana.
Il Monastero di Rila fu fondato dall’eremita San Giovanni di Rila nel X secolo. Le sue esequie sono esposte nella chiesa del santuario. La Chiesa di Boyana deve la sua fama agli affreschi, di cui i più antichi risalgono al 1300 e anche per questo è inserita tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.

Fa freddo ma si può gestire

È vero, a Sofia fa freddo, con le mie amiche ci siamo state a inizio gennaio e siamo state abbastanza fortunate perché le temperature non sono mai scese sotto lo zero. Soltanto durante la gita al Monastero di Rila, il termometro è sceso fino a -5 gradi, ma lì eravamo a 1.147 metri sopra il livello del mare… quindi ci sta!
Se hai intenzione di visitare Sofia, l’equipaggiamento è importante, ma un’altra soluzione può essere quella di rilassarsi e riscaldarsi a fine giornata in una SPA, ce ne sono molte in città e molto spesso ci sono anche negli hotel. Quindi ti consiglio di scegliere bene dove pernottare 😉

Mangiare tipico

La cucina tipica e molto buona se sai dove andare. Quindi cerca bene su internet, leggi le recensioni e prenota prima, perché spesso i locali più buoni sono sempre pieni, per ovvie ragioni. Noi abbiamo pranzato da Izbata Tavern, cucina eccellente, vino ottimo e servizio impeccabile. Dalla quantità di aggettivi che ho usato puoi intuire quanto mi sia piaciuto mangiare lì.

Rose, rose e ancora rose

I bulgari sono leggermente in fissa con le rose, non è un caso che la Bulgaria viene anche definito “il paese delle rose”. Si tratta infatti del paese europeo con la più vasta area di coltivazione di questa pianta. Ci sono interi negozi che vendono solo prodotti a base di rose: creme, profumi, oli essenziali, cioccolate, caramelle, liquori e tanto altro. Dopo un po’ di tempo all’interno di un negozio di questo tipo, ero talmente assuefatta dal profumo che non sapevo più se mi piacesse o se ne fossi nauseata.

Italiani e pettole ovunque

Noi italiani siamo sempre ovunque, questo lo sappiamo. Ma a Sofia ne eravamo davvero tanti. Quindi fai attenzione a quello che dici quando sei per strada!
Prima di partire avevo letto che in Bulgaria sono molto buoni i dolci e questa cosa ci è stata confermata da più persone una volta arrivate in città. Perciò quando durante la gita al monastero Rila, la guida ci ha parlato della mekitsa, descrivendolo come un dolce morbido, dal profumo e sapore irresistibile, naturalmente non potevamo non assaggiarlo. Poi lì, al freddo con -5°, dovevamo in qualche modo rifocillarci, quindi ci siamo dirette verso la bakery dietro al monastero sperando di poter entrare e gustare questo dolce al caldo. Ma piccolo dettaglio, nella bakery non si entra! Il dolce, una volta ordinato, te lo passano da una piccola finestrella e devi mangiarlo fuori. Ma le sorprese non sono finite qui, la famosa mekitsa altro non è quella che dalle mie parti chiamiamo “pettola”, ovvero una frittella di pasta morbida e fritta. Però la guida non mentiva, la mekitsa era davvero buona, infatti potrei averne mangiata più di una, ma quello che si fa a Sofia resta a Sofia!

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