Firenze. Un viaggio tra arte, storia e buon cibo

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“Mi piace viaggiare, ma eliminerei la parte in cui bisogna svegliarsi presto la mattina e le attese al freddo.”
Questo ho pensato la mattina in cui mi sono svegliata alle 5 del mattino per andare a Firenze. Confesso però che tutta la stanchezza mi è passata nel momento in cui ho messo piede sul Frecciarossa… probabilmente perché mi sono addormentata subito dopo, ma questo è un piccolo dettaglio!

La meraviglia ad ogni angolo

Sono arrivata a Firenze nel primo pomeriggio e dopo essermi sistemata in albergo sono subito uscita, perché di questi tre giorni non volevo perdermi nulla. Aver scelto un hotel in centro mi ha aiutato moltissimo.
Il pomeriggio l’ho dedicato alla visita dei monumenti principali. Prima tappa la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Battistero e il Campanile di Giotto. Era tutto incredibilmente maestoso e non a caso Santa Maria del Fiore è una delle chiese più grandi del mondo. Mi è piaciuto molto anche il rivestimento esterno in marmi bianco, rosso e verdi a figure geometriche e i fiori stilizzati. Avevo programmato di salire sul campanile di Giotto per godere della vista dall’alto sulla cupola di Brunelleschi, ma c’era davvero troppa fila! 
Da lì, ho fatto una passeggiata fino alla Basilica di Santa Maria Novella, per poi ritornare indietro passando da Piazza della Repubblica, fino ad arrivare a Piazza della Signoria e ammirare Palazzo Vecchio, il monumento simbolo della città e, da oltre sette secoli, sede del suo governo. Ho proseguito la mia passeggiata fino alla Basilicata di Santa Croce, che devo dire, tra tutte le chiese che ho visto a Firenze è la mia preferita.

Bellezze e panorami mozzafiato

La mattinata del secondo giorno a Firenze l’ho dedicata interamente alla visita della Galleria degli Uffizi uno dei musei più importanti del mondo e lo si capisce subito, appena varcata la soglia d’ingresso. Al suo interno ci sono le raccolte dei dipinti del Trecento e del Rinascimento, che contengono alcuni capolavori della storia dell’arte: basti pensare a Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi, Botticelli, Mantegna, Correggio, Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Caravaggio.
Spesso si associa gli Uffizi a La Primavera e a La Nascita di Venere di Botticelli e confesso che anche io non vedevo l’ora di vederle. Due opere di immensa bellezza, mi sono soffermata molto ad osservare quanti più particolari possibile. Volevo riempirmi gli occhi di bellezza e così ho fatto. C’è stata però un’altra opera che mi ha emozionata e impressionata ancora di più e non me lo aspettavo: lo Scudo con testa di Medusa di Caravaggio. Il terrore che si coglie nel volto e in particolare negli occhi della Medusa nel momento della sua decapitazione è assolutamente realistico. Non conoscevo questo lato “splatter” di Caravaggio, ma bello!
Dopo la pausa pranzo, mi sono diretta verso Piazzale Michelangelo, pensavo fosse più lontano e difficile da raggiungere a piedi, invece è stata una piacevole passeggiata sotto il tiepido sole primaverile. Una meta che consiglio, poiché da lì si può ammirare una splendida vista sulla città.
Che bella Firenze!
Per concludere la serata in bellezza, ho deciso di cenare con una bistecca alla fiorentina.
Prima devo fare una premessa: io non amo molto la carne, soprattutto se al sangue. Però… c’è un però! Mi sono detta che se la bistecca alla fiorentina è così famosa, ci sarà un motivo. Inoltre, tra le tante cose che mi piacciono dei viaggi, c’è anche quella di provare le specialità culinarie dei luoghi che visito, sia all’estero che in Italia. Quindi, prima di partire ho fatto un po’ di ricerche su internet per scegliere un buon ristorante, ma alla fine mi sono fidata del consiglio di mia cugina… è direi che ho fatto benissimo! Da Oliviero 1962 ho mangiato una bistecca alla fiorentina buonissima. Dunque sì, l’ho detto: ho mangiato una bistecca al sangue e mi è piaciuta!

La perfezione esiste

La mattina del terzo e ultimo giorno a Firenze ho visitato la Galleria dell’Accademia. Mi sono svegliata con una strana impazienza, come quando ci si prepara a ritrovare un amico che non si vede da tempo.
E poi eccolo lì, in fondo al corridoio dell’Accademia, il David di Michelangelo, più immenso e splendido di come me lo ero immaginato. Le foto e le immagini nei libri non rendono l’idea della sua bellezza. La cura dei dettagli, i muscoli, le vene, le labbra turgide, gli occhi così espressivi, lo fanno sembrare un corpo vero e non fatto di marmo. Guardando il David ho pensato che forse la perfezione esiste, era proprio davanti ai miei occhi.
Purtroppo non potevo rimanere lì per sempre, anche perché nel frattempo mi era venuta fame. Dopo una sosta al Mercato Centrale per il pranzo e visto che mi restava ancora qualche ora prima della partenza per il ritorno mi sono incamminata verso Palazzo Pitti. Con mia grande delusione però, ho scoperto che essendo primo maggio il museo era chiuso. Così ho ripiegato per una visita ai Giardini di Boboli, molto belli anche se li avrei apprezzati di più senza la pioggia.
Che bella Firenze… L’ho già detto? Va be’ lo ripeto, Firenze è proprio bella!

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