La Via Crucis come metafora della vita: una mia personale riflessione

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Qualche anno fa, scrissi una mia personale riflessione su quello che rappresenta per me la Sacra rappresentazione della Via Crucis con personaggi viventi di Filiano. A pochi giorni dalla 36° edizione, che si svolgerà a Filiano venerdì 7 aprile a partire dalle ore 17:00, ho riletto il mio articolo e, nonostante siano cambiate molte cose nella mia vita, l’ho trovato molto attuale. Ho pensato, perciò, di riproporre alcuni punti che a distanza di tempo mi hanno di nuovo toccata nel profondo, ridandomi speranza. Dopo il buio e la sofferenza, che quando li attraversi sembrano non finire mai, torna sempre la luce. E in fondo, non è anche questo il messaggio della Pasqua?

La morte di Gesù sul Golgota ha unito il cielo e la terra.

Potremmo, a mio avviso, suddividere la Via Crucis di Filiano in due fasi.
La prima fase si svolge su di un piano inclinato, c’è una tendenza verso il baratro, verso la morte. Gesù giudicato nel Sinedrio, il processo di fronte a Pilato sono tutti episodi che rappresentano, in qualche modo, quelli che sono i peccati della nostra società: la diffidenza verso chi è diverso da noi, l’odio verso altri credi e religioni, il giudizio facile e superficiale verso coloro che hanno il coraggio di andare contro corrente. Il popolo sceglie di salvare Barabba semplicemente perché è un tipo di malfattore che già conosce. Chi è invece Gesù? Chi è quest’uomo che ha il coraggio di seguire le proprie convinzioni, pur sapendo che sarebbe andato in contro ad una morte atroce? Meglio liberarsi di lui, che assistere al cambiamento a cui avrebbe dato inizio.

La seconda fase è mossa da una pulsione di speranza, Gesù accetta di andare incontro al proprio destino e schiacciato dal peso della Croce si incammina verso il Calvario, trovando come unico sollievo l’affetto e l’amore dei personaggi femminili, simbolo di vita e di rinascita. Cristo va verso la morte, ma con la speranza della resurrezione.

Al di là di quelle che sono le mie convinzioni personali, trovo che la Passione di Cristo e la sua Resurrezione possa essere una storia da cui l’umanità può trarre beneficio e forza. La vita è fatta di momenti difficili e di cadute da cui sembra impossibile potersi rialzare, ma persino in quel momento possiamo rinascere, proprio come Cristo è risorto dalla morte.
Tutto questo per dire che non bisogna mai arrendersi e non importa quante volte si cade, perché la vita ci darà la forza di rialzarci.

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