Siamo tutte Mariposas

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Le sorelle Mariposas

Aida Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva e Antonia Maria Teresa Mirabal erano tre sorelle appartenenti ad una famiglia benestante, che vivevano nella Repubblica Dominicana tra il 1930-1960. Nel loro paese Ojo de Agua, nella provincia di Salcedo, erano note con il soprannome di Mariposas (farfalle) e per il loro attivismo contro il regime di Rafael Trujillo, dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.
Il 25 novembre 1960 Minerva, Maria Teresa e Patria si recarono a far visita ai loro mariti detenuti in carcere, ma vennero prese in un’imboscata da agenti del servizio segreto militare. Condotte in un luogo nascosto furono stuprate, torturate e uccise, per poi essere gettate in un precipizio a bordo della loro auto, per simulare un incidente. Il loro brutale assassinio, però, risvegliò l’indignazione popolare che portò nel 1961, all’assassinio di Trujillo e successivamente alla fine della sua dittatura.
Fu proprio in memoria delle sorelle Mirabal, che il 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 54/134, dichiarò il 25 novembre Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

25 novembre

Il 25 novembre, dunque, non è una data scelta a caso. La violenza contro le donne, purtroppo, è un problema sempre molto attuale: i femminicidi in Italia non accennano a diminuire, anzi durante il lockdown i numeri sono aumentati vertiginosamente confermando che nella maggior parte dei casi, le donne subiscono violenza proprio tra le mura domestiche.
Come riportato in questo interessante articolo di Internazionale, una delle prime cause di morte delle donne tra i 16 e i 44 anni è l’omicidio compiuto da persone conosciute, in particolare mariti, compagni, partner o ex partner. Secondo l’Istat, in Italia una donna su tre ha subìto qualche forma di violenza nel corso della sua vita, specialmente in famiglia, ma solo il 12 per cento delle violenze viene denunciato.
Oltre alla violenza fisica e psicologica, le donne devono affrontare anche il problema della disparità di genere, dei pregiudizi e a volte si vedono limitare anche i fondamentali diritti personali. A questo proposito ti do un piccolo consiglio di lettura: se vuoi approfondire qual è oggi la situazione delle donne nel mondo – quali progressi sono stati fatti e quali sono le distanze ancora da colmare – ti consiglio L’atlante delle donne di Joni Seager.
A mio avviso, un ruolo fondamentale in questo contesto – oltre alla giustizia, alla politica e al volontariato – è quello dell’educazione. Donne e uomini sono tutti uguali e hanno gli stessi diritti. Spieghiamo questo alle nuove generazioni che sono il nostro futuro. Spieghiamo loro che l’amore è il fondamento di ogni cosa e dimostriamoglielo. In particolare, alle bambine vorrei dire: siate indipendenti e credete in voi stesse.

Ph: Angelo Zaccagnino

Una panchina rossa anche a Filiano

Anche a Filiano, oggi si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il Comune di Filiano ha aderito all’iniziativa “Lascia il tuo segno” promossa della Croce Rossa Italiana Comitato Valle del Trono allestendo in Villa Mancini a Filiano, una panchina rossa come simbolo di rifiuto della violenza sulle donne e segno permanente di memoria e speranza per il futuro. Inoltre, per tutta la giornata di oggi la sede comunale sarà illuminata di rosso.

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