Persone normali

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Persone Normali (Einaudi 2019) di Sally Rooney non è un semplice romanzo d’amore, ma un’analisi sulla complessità delle relazioni umane.
La storia è ambientata in Irlanda e narra le vicende di Marianne e Connell: lei appartenente ad una famiglia benestante ma abbastanza problematica ed è poco popolare al liceo; lui figlio della domestica di casa di Marianne, molto conosciuto e ben voluto dai ragazzi della sua età.
All’università questi ruoli s’invertono, ma entrambi crescendo continueranno a sentirsi fuori posto, continueranno ad allontanarsi per poi ritrovarsi ancora. Fin dalle prime pagine capiamo che tra loro nascerà qualcosa di molto profondo. Quello che all’inizio era semplice attrazione fisica, con il tempo diventerà un legame ancora più forte: il bisogno di sostenersi l’uno con l’altro, come unica via per crescere e conoscere meglio se stessi. Tra Marianne e Connell ricorre spesso la parola amore, eppure quello tra di loro sembra un rapporto destinato a non compiersi mai.
Cosa c’è che non va in loro?
Perché non riescono ad essere persone normali?

“Non so cos’ho che non va. […] Non so perché non riesco a essere come le persone normali” Marianne

“Ha capito che il suo posto era accanto a lei [Helen, la nuova ragazza di Connell]. Quello che c’era tra loro era normale, una buona relazione” Connell

Persone normali – Sally Rooney

Ecco, è proprio questo il punto: la ricerca della normalità.
Ma, in fondo, cos’è la normalità?
Con il suo romanzo, Sally Rooney ci spinge a riflettere e in qualche modo anche a ripercorrere alcune scelte della nostra vita e, perché no, anche a ridimensionare qualche dubbio e paura che ci tormenta. A mio avviso, l’autrice è riuscita nell’ardua impresa di raccontare la complessità delle relazioni umane in maniera molto realistica e senza mai risultare stucchevole o eccessivamente romantica.
Gran bel libro.

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