Un viaggio alla riscoperta di Oppido Lucano

Tempo di lettura: 4 minutiTempo di lettura: 4 minuti

Ad Oppido Lucano ci sono stata tantissime volte. È il paese dei miei zii, il luogo dove ho trascorso – e trascorro ancora oggi – tanti bei momenti insieme ai miei cugini e alla mia famiglia, ma non lo avevo ancora mai visitato da turista.
Viaggiare con gli occhi del turista significa provare a dimenticare tutto ciò che già sai o l’idea preconcetta che ti sei fatto di un luogo e lasciartelo raccontare nuovamente da chi lo ama e lo vive.
Quando ho saputo che l’associazione culturale “Il Falco” di Castel Lagopesole stava organizzando questa gita ad Oppido, ho deciso di partecipare proprio per riscoprire questo luogo con gli occhi curiosi e insaziabili del turista. Questo è stato possibile grazie ai volontari che ci hanno guidato alla scoperta delle bellezze del paese e della sua storia antica e affascinate. Ci tengo, quindi, a fare un doveroso e sincero ringraziamento a Tanuccio Palumbo, Mimmo Cervellino, il Prof. Rocco Basilio, Henry Martino e la Pro Loco di Oppido Lucano, che ci ha regalato le guide cartacee del paese.
Grazie a loro ho scoperto che esistono dei preziosi tesori a pochi passi da casa.

Convento di Santa Maria di Gesù

Convento di Sant’Antonio

Il viaggio alla scoperta di Oppido è iniziato dal Convento di Santa Maria di Gesù, detto comunemente di Sant’Antonio. Il convento – con i suoi due chiostri e la chiesa annessa – fu edificato nel 1482 e voluto da Francesco Zurlo, signore di Oppido e martire in Otranto.
Si accede alla chiesa attraversando una porta bronzea realizzata nel 1980 da padre Tarcisio Manta, sulla quale sono raffigurati alcuni miracoli di Sant’Antonio e la sua morte. L’interno è diviso in due navate, sormontate da volte a botte, mentre nella navata principale vi è il presbiterio quadrato, coperto da una volta a crociera. Alle spalle dell’altare maggiore c’è il coro ligneo finemente intagliato risalente al 1547. Al di sopra del coro, c’è il bellissimo polittico attribuito ad Antonio Stabile (XVI secolo), su cui emerge tra tutti il dipinto della Madonna. Sempre dello stesso artista è anche il trittico collocato sul secondo altare a destra, raffigurante la Madonna con Bambino tra Santa Caterina d’Alessandria e Santa Maria Maddalena. Il trittico è completato in alto da un ovale che mostra la Trinità. Alle spalle dell’altare maggiore, al di sopra dell’entrata principale, vi è un antico organo a canne del ‘600. Molto belli sono anche i saloni dipinti con gli originali affreschi di Giovanni Todisco, risalenti al ‘500 e raffiguranti episodi tratti dal Vecchio e Nuovo Testamento.

Chiesa rupestre di Sant’Antuono

Una delle Pitture della grotta di Sant’Antuono

Poco fuori dal centro abitato, in contrada Pozzella, sorge la Chiesa Rupestre di Sant’Antuono. Della grotta e dei suoi dipinti ne avevo sentito molto parlare ed era da tanto tempo che desideravo vederli. La visita non ha per niente deluso le mie aspettative, semmai il contrario! I colori, i dettagli dei dipinti, le ombre e le luci soffuse emozionano, raccontano storie di popoli lontani e tramandano tradizioni e riti antichissimi. Queste pitture d’inestimabile valore che ricoprono parte delle pareti della grotta, raffigurano la vita di Gesù Cristo e della Vergine Maria e sono datate tra la terza e la quarta decade del XIV secolo. Si tratta di diciotto scene che fanno riferimento non solo ai vangeli canonici, ma anche ai testi apocrifi. Molte scene risultano danneggiate e alcune pitture sono del tutto scomparse a causa dello stato d’abbandono in cui ha versato la chiesa per molto tempo. In passato, infatti, la grotta veniva usata come deposito per animali e intorno agli anni settanta furono realizzati dei lavori che permisero una maggiore valorizzazione e fruibilità del sito. Nel 1992 è stato effettuato un importante intervento di restauro.
Per visitare la Chiesa rupestre di Sant’Antuono è necessario contattare il Comune di Oppido Lucano.

Dalla Portella al Belvedere

La Madonna del Belvedere

Durante la pausa pranzo ci siamo fermati in un caratteristico ristorante nel centro storico del paese, più precisamente nel quartiere la “Portella”, dove vi era la porta d’ingresso dell’antico abitato, risalente al XI secolo. Oggi qui sorge un albergo diffuso e il ristorante dove abbiamo gustato alcune specialità del posto tra le quali il mio preferito: il cauzone, un dolce tipico del periodo pasquale a base di ricotta.
Dopo esserci ristorati, siamo ripartiti alla scoperta di Oppido.
Su un monte a circa due chilometri dal centro abitato sorge il Santuario di Santa Maria del Belvedere, la cui origine è ancora difficile da determinare: alcuni documenti ne attestano l’esistenza già nei primi anni del ‘300, mentre un’iscrizione sul muro della sagrestia riporta come data il 1524 e ancora, la grande navata venne eretta verso al fine del ‘600. Ciò che colpisce subito una volta entrati in chiesa è senza dubbio la statua lignea d’impronta orientale della Madonna in trono con il Bambino, la cui origine è datata al XIV secolo. Mi sarebbe piaciuto fermarmi ad ammirare il panorama dal monte del Belvedere, ma faceva freddo, pioveva e tirava vento… perciò ci tornerò un’altra volta, magari d’estate!

Cineteca Lucana

Alcuni scaffali della Cineteca Lucana

La giornata alla scoperta dei tesori di Oppido Lucano si è conclusa con la visita alla Cineteca Lucana e direi che non poteva terminare in un modo migliore! Ho camminato tra gli scaffali ricolmi di pellicole di film, ho riconosciuto i titoli di alcuni dei miei lungometraggi preferiti, ho visto in funzione una moviola cinematografica con la pellicola de Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, ho curiosato tra i libri e gli archivi della biblioteca personale di Gian Luigi Rondi, ho visto la sceneggiatura originale di Amarcord con le correzioni a penna di Federico Fellini… ho fatto un viaggio emozionante nella storia del cinema!
La Cineteca Lucana – nata inizialmente come associazione culturale con lo scopo di promuovere, diffondere e valorizzare il patrimonio cinematografico ed audiovisivo nazionale ed estero – si costituisce ufficialmente nel 2002. La Cineteca Lucana conserva e gestisce un’incredibile quantità di materiale sul cinema: oltre 15.000 lungometraggi e 15.000 cortometraggi, 450.000 manifesti e locandine di film dal periodo muto in poi, proiettori, macchine fotografiche e macchine per il suono, moviole cinematografiche, lanterne magiche, sceneggiature originali, lettere, foto e tantissimo altro prezioso e raro materiale.
Per prenotare una visita e per altre informazioni è necessario contattare lo staff della Cineteca Lucana.

I territori e i paesi si modificano e cambiano insieme alle persone. Niente resta com’era dieci anni fa, neanche quei luoghi che sembrano immutabili. Se proviamo a guardarli bene, a guardarli davvero, ci accorgiamo che sono diversi da come credevamo e da come li avevamo lasciati. Proviamo a fare questo “esercizio di riscoperta” anche nel nostro paese, nei luoghi in cui siamo cresciuti e in cui trascorriamo la maggior parte del nostro tempo, guardiamoli con occhi nuovi e scopriremo tanti altri preziosi tesori ad un passo da casa.

Share Button