Noi siamo tempesta

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Nelle storie che ci raccontano da bambini, i protagonisti sono quasi sempre eroi solitari fuori dal comune, che grazie al loro genio e ai loro superpoteri, salvano fanciulle indifese o interi popoli dal cattivo di turno.
Se ci fermiamo un attimo a pensare, però, nella vita reale nessuna storia è una storia solitaria.

Questo è quello che ci racconta Michela Murgia in Noi siamo tempesta (Salani Editore – 2019).
Si tratta di un invito a collaborare, a unirsi e a fare comunità. Un invito che mi rendo conto, in un periodo come questo in cui regna la diffidenza e la paura del diverso, può sembrare addirittura un atto rivoluzionario.

In Noi siamo tempesta, l’autrice racconta storie vere di donne, uomini e bambini che insieme hanno fatto la storia e cambiato, anche solo per poco, la vita di tutti noi. Si tratta di storie reali, ma anche un po’ inventate. Sono vere, perché sono realmente accadute e allo stesso tempo sono inventate, perché l’autrice si è presa la libertà d’immaginare i dialoghi e i pensieri dei protagonisti.
Tra le storie inserite nel libro, troviamo quella di Wikipedia, del Coro de Manos Blancas, delle madri di Plaza de Mayo, della caduta del Muro di Berlino, di Ulassai e tantissime altre storie che parlano di comunità alla comunità.

Le parole di questo libro sono accompagnate da disegni e illustrazioni realizzate da The World of DOT, uno studio di grafica specializzato in editoria con sede a Milano. La combinazione di parole, illustrazioni e grafica, rende il testo travolgente e piacevole da leggere, tanto che le storie sembrano quasi prendere forma.
In conclusione, è giusto essere competitivi quando serve, ma non lasciamo che questo ci renda soli, perché alla fine “la salvezza non serve a niente se ti salvi solo tu.

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