In alto a sinistra

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“In alto a sinistra” è il primo libro di Erri De Luca che ho letto e anche il primo libro letto nel 2019.
Ho sempre stimato Erri De Luca, fin da quando ne ho memoria. Lo apprezzavo come uomo e come intellettuale pur non avendo ancora mai letto un suo libro… Credo perché semplicemente non riuscivo a decidere da quale cominciare!

Durante le passate vacanze natalizie sono stata in un centro commerciale alla ricerca di qualche occasione in saldo. L’obiettivo era di tornare a casa con qualche abito nuovo, ma dopo i primi “troppo costoso”, “non è il mio genere”, “cosa? dovrei fare la fila per provarlo?”, “e questo cos’è?”, “o mio Dio no, assolutamente no!”, ho deciso che ci avevo provato abbastanza così sono entrata in una libreria… finalmente, la felicità!
Ho comprato diversi libri, tra cui In alto a sinistra. Mi sono basata sull’anno di pubblicazione e ho scelto quello con la data più lontana che c’era sullo scaffale.

In alto a sinistra è una raccolta di scritti in cui l’autore racconta alcune vicende della sua vita: gli anni del liceo classico, il lavoro come muratore, il suo amore per la montagna, la passione per i libri e il legame con suo padre.
È un libro che si consuma, parola dopo parola. Erri De Luca è entrato a pieno titolo tra gli scrittori italiani che preferisco: il suo stile è appassionato, materiale, direi quasi carnale e il suo linguaggio non è mai banale, al contrario una sola frase può essere ricca di significati.
Ho letto le storie che racconta Erri De Luca, con la stessa attenzione con cui ascolto le storie che mi racconta mio padre: in ogni sua frase e in ogni parola c’è qualcosa da imparare per affrontare la vita.
Anche solo per questo motivo, Erri De Luca ha conquistato un posto nel mio cuore.

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