Pasqua a Londra – giorno 1

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Vista su Londra dal Tate Modern

Londra è più bella di quanto pensassi!
Può sembrare banale, ma è cosi.
Londra è la capitale del Regno Unito, una delle città più influenti al mondo, ha importanti monumenti e grandiosi musei.
Cosa potevo aspettarmi di più?
Devo confessare però, che questa storia della Brexit aveva accresciuto in me lo stereotipo dell’inglese snob e altezzoso. Quindi ero partita da casa un po’ prevenuta, ma felice. Perché andare in giro mi piace e quando si tratta di vedere posti nuovi non mi tiro mai indietro!
Beh, Londra mi ha affascinata davvero. Al fianco degli edifici antichi svettano i grattacieli più moderni e caratteristici della City. Londra vanta una storia secolare ma è anche un centro di innovazione culturale e creativa, è una città cosmopolita e giovane.

Sono davvero tante le cose da vedere e da fare a Londra. Quando poi hai solo due giorni e mezzo a disposizione diventa una vera sfida riuscire a visitare almeno le cose principali. Ma a me piacciono le sfide! Anche se la notte prima avevo dormito davvero poco (tre ore!) sono riuscita ad alzarmi presto e con le mie fedeli scarpette da ginnastica sono partita alla scoperta di Londra. Per quanto fossero buone le mie intenzioni, la città non si può visitare a piedi! Ma nessun problema, qui vengono in soccorso la metropolitana (Tube) e i famosi autobus rossi a due piani.
A questo proposito conviene acquistare la Oyster Card, una tessera con microchip ricaricabile e utilizzabile per l’intera rete di trasporti, che evita il fastidio di fare biglietti in continuazione e le cui tariffe sono anche inferiori rispetto ai biglietti ordinari. È stata una soluzione molto comoda e conveniente, inoltre alla fine del viaggio ho recuperato anche il credito residuo con una semplice operazione in una delle tante macchinette presenti nella metro.

La cupola del St Paul dal Millennium Bridge

St Paul Cathedral e il Borough Market
La prima tappa del mio viaggio è stata la St Paul Cathedral, senza dubbio uno degli edifici più maestosi di Londra. Per i londinesi la sua grande cupola è un simbolo di orgoglio e tenacia. Per godere appieno del capolavoro di Christophen Wren è necessario entrare nella cattedrale e arrivare in cima alla cupola, anche se bisogna salire 434 scalini (sigh!). Se non ce la fate o se come me non avete tempo per fare la fila, potete fermarvi a 163 gradini nella Whispering Gallery (Galleria dei sussurri), che corre intorno alla base della cupola. Questa galleria deve il suo nome al fatto che, se si parla vicino alla parete, si sente nitidamente al lato opposto, a 32 m di distanza. Sotto la cupola si trovano una bussola e un epitaffio composto in onore di Wren dal figlio: Lector, si monumentum requiris, circumspice (O tu che leggi, se cerchi il [suo] monumento guardati intorno). Oltre alla maestosa cupola, nella cattedrale di St Paul si può ammirare il Duke of Wellington Memorial, il coro con soffitti e archi decorati e splendidi mosaici.
La visita alla cattedrale ha richiesto più tempo del previsto e poiché era quasi ora di pranzo ho deciso di andare al Borough Market, la famosa ‘dispensa di Londra’. Per raggiungere questo mercato si passa dal Millennium Bridge che unisce la sponda nord del Tamigi, sotto la St Paul Cathedral, con la sponda sud, difronte alla Tate Modern. Camminando lungo la riva sud del Tamigi (Bankside) si può ammirare lo Shakespeare’s Globe, il famoso teatro che mette in scena le opere più famose del poeta e che è stato progettato per essere il più possibile fedele all’originale, come ad esempio l’arena scoperta.
Il Borough Market è un enorme mercato dove è possibile trovare di tutto: frutta fresca, verdura, carne, formaggi, pane e biscotti, dolci (tantissimi dolci!), piatti tipici internazionali e diversi tipi di bevande. Ero davvero confusa con tutta quella roba… Volevo provare qualcosa di diverso, così mi sono fermata allo stand che offriva cibo indiano vegetariano.
Già mi immagino le vostre facce! Oh, tutti possono sbagliare!
Alla fine non era male questa specie di piadina di mais con patate, cibo non identificato, formaggio, cibo non identificato, ceci, cibo non identificato e così via. Era tutto molto speziato e piccante, ma sono riuscita a spegnere l’incendio appiccato nel mio stomaco grazie ad una tazza di English Tea… e gaviscon!

Turbine Hall

Tate Modern e Tower Bridge
Il Tate Modern è la famosa galleria d’arte moderna e contemporanea di Londra. L’edificio che ora ospita il museo era il Bankside Power Station, una centrale elettrica costruita tra il 1947 e il 1963, che fu chiusa nel 1981 a causa dell’elevato costo del petrolio. La riconversione della vecchia struttura in una galleria d’arte fu l’idea visionaria degli architetti svizzeri Herzog & de Meuron, che proseguì con la costruzione di una struttura geometrica a 10 piani sul retro dell’edificio.
Salendo al livello 6 è possibile ammirare una spettacolare vista panoramica della città. Dell’intera struttura mi ha colpito l’immensa Turbine Hall (sala delle turbine): uno spazio da 3300 mq, che in origine accoglieva le gigantesche turbine della centrale elettrica. Per i creativi visitare il Tate Modern è il massimo se si cerca nuova energia e ispirazione per il proprio lavoro. Tra i vari capolavori custoditi in questa galleria c’è La donna che piange di Picasso e il surreale Telefono aragosta di Salvador Dalì.
Attraversando il Tower Bridge, il famoso ponte dotato di un sistema di apertura per consentire il passaggio delle navi più grandi, si arriva alla Tower of London, luogo inquietante ma allo stesso tempo affascinate. La costruzione della Torre di Londra iniziò sotto il regno di Guglielmo il Conquistatore (1066-87) e nel corso dei secoli la struttura fu usata come palazzo reale, osservatorio astronomico, magazzino, ma è famoso soprattutto per essere stato una prigione e un sito per le esecuzioni.
Prendendo un autobus mi sono diretta al Piccadilly Circus, di cui avevo tanto sentito parlare. Purtroppo devo ammettere che mi ha deluso. Diciamo che è un posto da vedere con tutti i suoi locali e le sue insegne luminose, ma troppo caotico e pieno di turisti per i miei gusti.

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