Non una di meno

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matrioscaLa Matrioška è la famosa bambolina di legno tipica dalla tradizione russa, capace di contenere al suo interno altre piccole-grandi donne. Questo oggetto rimanda immediatamente ad una simbologia dell’universo femminile: letteralmente matrëška è il diminutivo/vezzeggiativo di matrëna, diffuso nome proprio russo derivante dal latino mater.
La Matrioška è in grado di dominare lo spazio, perché contraddice il fatto che uno stesso luogo non possa essere occupato da più di un oggetto e rimanda, inevitabilmente, alla molteplicità dell’io. Non è un caso, quindi, che per la manifestazione nazionale “Non una di meno” del 26 novembre a Roma, sia stato scelto proprio questo simbolo: saremo tante donne, provenienti da tutto il mondo, l’una insieme all’altra e saremo marea!

Un terzo delle donne italiane, straniere e migranti, subisce violenza fisica, psicologica, sessuale, spesso tra le mura domestiche e davanti ai propri figli. Dall’inizio dell’anno nel nostro Paese sono state uccise, con movente di genere, circa 123 donne. La violenza maschile sulle donne non è un fatto privato né un’emergenza ma un fenomeno strutturale e trasversale della società e affonda le sue radici nella disparità di potere fra i sessi. Per discutere di questo e dell’inefficacia dell’azione istituzionale al contrasto al femminicidio, oltre cinquecento donne provenienti da tutta Italia, si sono incontrate l’8 ottobre a Roma, decidendo insieme di intraprendere un percorso nazionale aderendo alla Rete “Non Una di Meno”: una rete che ormai raccoglie migliaia di adesioni di singole, associazioni, centri antiviolenza, gruppi e organizzazioni, di donne di tutte le età.

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Fonte: Anarkikka

Sabato 26 novembre, in corrispondenza con la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, scenderemo in piazza a Roma da tutta Italia dietro lo striscione comune con lo slogan “Non Una di Meno”!
Questa manifestazione nazionale sarà aperta a tutte le persone che riconoscono nella fine della violenza maschile una priorità nel processo di trasformazione dell’esistente. La violenza sulle donne, che non è un fatto privato ma un fenomeno continuamente riprodotto anche da politiche educative, sociali, economiche e da narrazioni sessiste prodotte dai media, non potrà più essere trattata in termini emergenziali e securitari, ma come un problema complesso, stratificato e strutturale: una violenza che incide ancora fortemente sulla vita delle donne a partire dalla discriminazione quotidiana.
Oltre alla manifestazione nazionale, domenica 27 novembre dalle 10:30, presso la facoltà di Psicologia de La Sapienza (nel quartiere San Lorenzo, in via dei Marsi 78) si svolgerà una nuova l’assemblea nazionale, articolata per tavoli tematici, che si concluderà con una plenaria in cui discutere di come dare continuità e respiro al percorso di elaborazione, di confronto e  proposta.

Per ulteriori informazioni,
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