III Riconoscimento Nazionale Nicola Maria Pace

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P1020594Anche quest’anno i coordinamenti di Libera Basilicata e Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Comune di Filiano, hanno organizzato il Riconoscimento Nazionale Nicola Maria Pace. La manifestazione premia l’impegno dei magistrati e delle forze dell’ordine che si sono distinti nel contrasto alle eco-mafie e alla tratta degli esseri umani. A tre anni dalla scomparsa di Nicola Maria Pace, Procuratore prima a Matera e poi a Trieste, questa terza edizione si è sviluppata nell’arco di due giornate.
Venerdì 28 agosto, presso il centro sociale “G. Lorusso” di Filiano, è stato presentato il libro di don Marcello Cozzi “Poteri invisibili. Viaggio in Basilicata tra affari, omicidi e verità sepolte” (Editore Melampo). In questo libro don Marcello parte da “Toghe Lucane” per arrivare a “Toghe Lucane bis” e nel mezzo ci ricorda la storia delle tante persone scomparse in Basilicata o la cui morte non è ancora del tutto chiara. Fatti che non bisogna dimenticare anche quando le luci dei riflettori si spengono. Lo stesso autore spiega che bisogna usare il libro come «un mosaico da ricomporre, una trama da tessere» dunque, uno strumento che può aiutarci a leggere in modo unitario i vari fatti di cronaca e capire che non si tratta di eventi isolati, ma del risultato di precisi progetti e operazioni mafiose. Il filo conduttore della serata, introdotta e moderata da Fabio Amendolara, giornalista del quotidiano Libero, è stato il ricordo e la memoria del Procuratore Nicola Maria Pace: delle sue battaglie per la legalità e per la giustizia, della sua semplicità e del suo amore per Filiano, la sua terra d’origine. E per Filiano, come ha spiegato il Sindaco Francesco Santoro, è stato un onore poter ospitare questa importante manifestazione e diventare per questi due giorni «il paese della legalità». P1020592Caterina Pace, figlia del Procuratore Pace e Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Udine, ha spiegato che, a suo avviso, la giustizia in Basilicata si è un po’ fermata ed un sintomo di questo è il fatto che non se ne parla più molto. «In Basilicata» ha spiegato il Procuratore Pace «si assiste sempre di più ad una mancanza di persone e di giustizia. Per rimediare a questa tendenza ognuno di noi deve fare la sua parte, in maniera coscienziosa e in base al ruolo che ricopre». La “mancanza” porta al silenzio, ed è questo ciò che preoccupa don Marcello Cozzi. «Il silenzio» ci ha spiegato «può essere sinonimo di pace, di assenza di un problema, ma può significare anche esattamente il contrario. Il silenzio, il più delle volte in Basilicata, è come “un grande tappeto” sotto il quale nascondere tutto ciò che sta scomodo». È bene che si sappia, però, che ci sono Magistrati e Forze dell’Ordine che tutti i giorni lottano contro l’imperversare del malaffare e della corruzione, a volte pagando anche con la vita. Ed è per queste persone che è nata l’idea di questo Riconoscimento in nome di Nicola Maria Pace.
Sabato 29 agosto, infatti, un primo riconoscimento è stato consegnato alla memoria del Capitano Natale De Grazia e ritirato dal Comandante della Capitaneria di Porto di Messina Antonino Samiani. Il Capitano De Grazia morì il 13 dicembre 1995 a Nocera Inferiore, dopo aver consumato un pasto in una stazione di servizio, mentre era in viaggio da Reggio Calabria a La Spezia nell’ambito delle indagini relative al traffico di rifiuti tossici e radioattivi. Le prime perizie dichiaravano che il capitano morì per “cause naturali” in seguito ad un arresto cardio-circolatorio. Successivamente, però, si scoprì che le cause erano altre, De Grazia era morto a causa di immunodepressione e immunodeficienza causate da sostanze tossiche presenti nel suo organismo. Un secondo riconoscimento è stato consegnato al Corpo Forestale dello Stato e ritirato dal Vice Comandante del CfS della Basilicata Mario Guariglia. «Il Corpo Forestale dello Stato, da 200 anni, si occupa in maniera magistrale e specializzata di tutela ambientale e paesaggistica. Noi di Libera abbiamo pensato a questo riconoscimento, perché temiamo lo smembramento del Corpo Forestale dello Stato in altre Forze di Polizia» ha spiegato Anna Maria Palermo, referente Libera Basilicata. Un terzo riconoscimento, infine, è stato consegnato a Patrizia Todisco, Gip del Tribunale di Taranto, nota per le sue importanti indagini sull’Ilva dei fratelli Riva.

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