I cattivi maestri degli anni di piombo

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CIMG8233Martedì 4 giugno, presso il centro sociale “Prof. G. Lorusso” di Filiano, è stato presentato il libro “Le formiche di piombo” di Enzo D’Andrea. La manifestazione, che rientra nel cartellone di eventi de “Il Maggio dei libri”, è stata organizzata dalla Pro Loco di Filiano, che da sempre cerca di scoprire e dare maggiore visibilità a tutti quegli autori che si trovano al di fuori della grande distribuzione.
Questo è primo romanzo dello scrittore lucano, che dopo una raccolta di poesie (“Oceano di sabbia”) e la pubblicazione di una serie di racconti (“Quel giorno, quando venne sera”), sceglie questo genere per riportarci indietro nel tempo, in un periodo storico al quale per svariate ragioni è lui stesso legato e che lascia ancora una traccia indelebile ai giorni nostri.
La stagione vissuta in Italia negli anni ’60 e ’70, segnata da odio, terrorismo e atti di rivolta senza precedenti, è rievocata nelle cronache con l’allusivo epiteto di “Anni di Piombo”. Quasi tutti coloro che sono stati investiti di una responsabilità pubblica o sociale in tale tragico periodo ed hanno inteso tenergli fede, sono stati in qualche modo investiti o sono addirittura caduti vittime del crimine terroristico rosso. Si tratta di un romanzo ambientato nella Torino degli anni ’70, quando il clima era cupo e oppressivo. Una storia di intrighi, in cui si intrecciano le vicende di giovani alla ricerca di se stessi in una società sbagliata. Un misto di azione e sospetti, stati d’animo controversi come controversa fu quell’epoca. Alla fine diviene anche e soprattutto uno spunto di riflessione sull’amore e l’amicizia, sulle guerre che lasciano solo vittime, mai veri vincitori, sull’utopia di una società più giusta e sul crollo degli ideali.
Dopo i saluti di Vito Filippi (Presidente della Pro Loco di Filiano) e del Sindaco Giuseppe Nella, Vito Sabia (Responsabile della biblioteca comunale) ha introdotto un dibattito con l’autore sui temi fondamentali che il romanzo mette in risalto. Le conclusioni sono state affidate al Consigliere della Regione Basilicata Aurelio Pace, che ha posto l’accento sulla necessità di ricostruire un’identità e una memoria collettiva, riflettendo sulla situazione politica di quegli anni.
A rendere la serata più emozionante e coinvolgente, sono state alcune letture del testo a cura della poetessa e attrice Mara Sabia.

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