Aniello Ertico nominato Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro

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Da sinistra: il carabiniere Alessandro Carriero, il dott. Aniello Ertico, il sindaco di Filiano Francesco Santoro e il carabiniere Rocco Fortunato

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, con decreto in data 3 marzo 2017, ha conferito al dott. Aniello Ertico l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. La distinzione onorifica è stata consegnata questa mattina, in piazza Mario Pagano a Potenza, in occasione del 71° anniversario della Festa della Repubblica.

Aniello Ertico nasce a Potenza nel 1973 e, attualmente, vive e lavora in Basilicata. Dopo la laurea in Scienze bancarie inizia a lavorare per un importante Istituto di credito. Da sempre, appassionato di arte sacra, letteratura, filosofia, Ertico è anche fondatore e presidente della galleria d’arte e accademia “Porta Coeli” di Venosa.
Ma in cosa consiste questa distinzione onorifica? L’ho domandato al signor Ertico.

Ho saputo che riceverai l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro. È corretto?
Nel 2012 sono stato investito nell’Ordine del Santo Sepolcro già con un decreto del Cardinale O’Brian, referente del Pontefice, poiché si tratta di un ordine vaticano. Quindi l’onorificenza è rilasciata dallo Stato Vaticano. Poi, nelle scorse settimane, ho ricevuto una telefonata dalla segreteria della Prefettura di Potenza e mi hanno comunicato che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha varato un decreto con il quale ricevo quest’onorificenza anche dalla Repubblica Italiana.
Come commenti questa notizia?
Ricevere un’onorificenza di questa portata a 44 anni è sicuramente un elemento di gratificazione. Però c’è anche l’esigenza di reinterpretare il suo significato in chiave contemporanea, magari riprendendo i valori di base della cavalleria, che ai giorni nostri potrebbero essere un po’ di fierezza in più e un po’ di vigore in più nell’affrontare le normali questioni ordinarie della vita. Se vogliamo anche a beneficio delle comunità.
Oggi, cosa significa essere Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro?
Essere Cavaliere attesta aderenza a quelli che sono i principi cristiani e, quindi, anche ad un’identità culturale. Ovviamente, quando parliamo di Cristianesimo non si parla di una confessione da contrapporre alle altre, bensì si fa riferimento ad un nuovo processo catecumenale di grande colloquio con le altre confessioni religiose. Questo per quanto attiene la verifica puntuale di un ordine vaticano. Per quanto attiene al concetto cavalleresco l’unica interpretazione che posso dare è questa: operare sul territorio lì dove ci sono le emergenze. Creare opportunità per se stessi e anche per gli altri è l’unico dovere civile che un cavaliere, in età lavorativa, ha nella Repubblica Italiana e in Basilicata in particolare.
Sei orgoglioso di ricevere quest’onorificenza?
Sì certo, è motivo d’orgoglio e mi fa piacere, ma il problema è riuscire a riempire di contenuti tutto questo. La cosa bella delle onorificenze è che ti vengono date e non te le puoi andare a cercare. Quando accadono queste belle cose, anche se solo formali, bisogna essere umili, ringraziare ed essere anche contenti, perché il minimalismo non è una bella filosofia.
Quando ti rivedremo a Filiano?
Filiano è il mio paese. Io ho girato molti luoghi, molti paesi, la regione un po’ tutta, però certamente le mie origini chiare e nette, quelle emotive oltre che del dna, sono filianesi. Appena posso ci vengo anche solo per un’ora, per respirare aria di casa. Filiano è un posto che riconosco fortemente mio.

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